Nel 2065 la popolazione residente in Italia attesa è pari a 61,3 milioni.
Lo prevede l’Istat, spiegando che, tenendo conto della variabilità associata agli eventi demografici, la stima della popolazione oscilla da un minimo di 53,4 milioni ad un massimo di 69,1 milioni.
Nel dettaglio, cumulando gli eventi demografici relativi al periodo 2011-2065, l’evoluzione della popolazione attesa nello scenario centrale e’ il risultato congiunto di una dinamica naturale negativa per 11,5 milioni (28,5 milioni di nascite contro 40 milioni di decessi) e di una dinamica migratoria positiva per 12 milioni (17,9 milioni di ingressi contro 5,9 milioni di uscite).
La popolazione è destinata ad invecchiare gradualmente. Nell’analisi dell’istituto di statistica l’età media aumenta da 43,5 anni nel 2011 fino ad un massimo di 49,8 anni nel 2059. Dopo tale anno l’età media si stabilizza sul valore di 49,7 anni, a indicare una presumibile conclusione del processo di invecchiamento della popolazione. Particolarmente accentuato entro i prossimi trenta anni è l’aumento del numero di anziani: gli ultra 65enni, oggi pari al 20,3% del totale, nello scenario centrale aumentano fino al 2043, anno in cui oltrepassano il 32%. Dopo tale anno, tuttavia, la quota di ultra 65enni si consolida intorno al valore del 32-33%, con un massimo del 33,2% nel 2056.